La presenza di antiche testimonianze entro il contesto della città contemporanea, rappresenta un tema di grande significato; è indubbiamente uno dei problemi più dibattuti del nostro tempo dove il collegamento tra passato e presente si definisce e si risolve entro lo spazio della città attuale e dove i valori della storia che qualificano insiemi altamente stratificati, di fronte alle potenzialità di una felice combinazione fra vegetazione e rovine, motivano il ripetuto utilizzo di “aree verdi” quali elementi di connessione fra «temporalità diverse». Di conseguenza, riconosciuti i “caratteri identitari dei luoghi, nell’intento di delineare il rapporto fra il ‘verde’, le presenze storiche e la forma della città è necessario ragionare su come tali “presenze” vivano fianco a fianco tanto da comporre, in un medesimo spazio, il succedersi storico. L’argomento abbraccia le tematiche progettuali modulate sulle “presenze” antiche e rivolge particolare attenzione ai modi attraverso cui viene posta in essere la dialettica fra le preesistenze e le cosiddette “architetture vegetali” che, in quanto “materia vivente” sono, per loro natura, una realtà dinamica che assume un proprio ruolo funzionale, spesso ritenuto indispensabile all’organizzazione di nuove spazialità. Se si guardano le esperienze fin qui condotte, occorre sottolineare come soprattutto a Roma dove è palese una persistente e marcata sfumatura archeologica, il tema della rovina, intesa quale elemento significante, acquisisca un particolare rilievo nel disegno del giardino e, analogamente, si deve registrare come proprio le componenti ‘verdi’ contribuiscano ad organizzare la trama spaziale del sito di cui tali testimonianze sono parti integranti. In sostanza, la rovina fa il suo ingresso nel disegno del giardino e il giardino interviene nella costruzione di un ‘sistema’ di rapporti che prospetta un raggio d’azione più ampio, volto a trattare temi e problemi inerenti le varie declinazioni della disciplina architettonica, comprese le valenze operative; tanto quelle introdotte dalle vestigia antiche, quanto quelle richieste dal loro contesto ambientale.

Giardini, rovine e città. Appunti per un dialogo / Sette, Maria Piera. - ELETTRONICO. - Capitolo III:(2017), pp. 1885-1891. (Intervento presentato al convegno La città, il viaggio, il turismo. Percezione, produzione e trasformazione, VIII congresso AISU, tenutosi a Napoli nel 7/8/9 settembre 2017).

Giardini, rovine e città. Appunti per un dialogo

Sette, Maria Piera
2017

Abstract

La presenza di antiche testimonianze entro il contesto della città contemporanea, rappresenta un tema di grande significato; è indubbiamente uno dei problemi più dibattuti del nostro tempo dove il collegamento tra passato e presente si definisce e si risolve entro lo spazio della città attuale e dove i valori della storia che qualificano insiemi altamente stratificati, di fronte alle potenzialità di una felice combinazione fra vegetazione e rovine, motivano il ripetuto utilizzo di “aree verdi” quali elementi di connessione fra «temporalità diverse». Di conseguenza, riconosciuti i “caratteri identitari dei luoghi, nell’intento di delineare il rapporto fra il ‘verde’, le presenze storiche e la forma della città è necessario ragionare su come tali “presenze” vivano fianco a fianco tanto da comporre, in un medesimo spazio, il succedersi storico. L’argomento abbraccia le tematiche progettuali modulate sulle “presenze” antiche e rivolge particolare attenzione ai modi attraverso cui viene posta in essere la dialettica fra le preesistenze e le cosiddette “architetture vegetali” che, in quanto “materia vivente” sono, per loro natura, una realtà dinamica che assume un proprio ruolo funzionale, spesso ritenuto indispensabile all’organizzazione di nuove spazialità. Se si guardano le esperienze fin qui condotte, occorre sottolineare come soprattutto a Roma dove è palese una persistente e marcata sfumatura archeologica, il tema della rovina, intesa quale elemento significante, acquisisca un particolare rilievo nel disegno del giardino e, analogamente, si deve registrare come proprio le componenti ‘verdi’ contribuiscano ad organizzare la trama spaziale del sito di cui tali testimonianze sono parti integranti. In sostanza, la rovina fa il suo ingresso nel disegno del giardino e il giardino interviene nella costruzione di un ‘sistema’ di rapporti che prospetta un raggio d’azione più ampio, volto a trattare temi e problemi inerenti le varie declinazioni della disciplina architettonica, comprese le valenze operative; tanto quelle introdotte dalle vestigia antiche, quanto quelle richieste dal loro contesto ambientale.
2017
La città, il viaggio, il turismo. Percezione, produzione e trasformazione, VIII congresso AISU,
giardini; rovine; città
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Giardini, rovine e città. Appunti per un dialogo / Sette, Maria Piera. - ELETTRONICO. - Capitolo III:(2017), pp. 1885-1891. (Intervento presentato al convegno La città, il viaggio, il turismo. Percezione, produzione e trasformazione, VIII congresso AISU, tenutosi a Napoli nel 7/8/9 settembre 2017).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1019161
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